Percorso Artistico

Lo stile del dipingere di Bartolomeo Genovese negli anni va modificandosi tanto da essere distinto in quattro periodi..   

 Il primo possiamo identificarlo come “Onirico“. Infatti nei suoi quadri si avverte una atmosfera sognante ove i colori, pur essendo forti, sembrano smorzati, e le figure evanescenti quasi cristallizzate dal tempo; atmosfere pittoriche ove regna il sospeso.

Lentamente il suo fare si modifica e ciò come conseguenza di studi approfonditi dei Grandi Maestri del passato e non ultimo i numerosi viaggi in Estremo Oriente ove è nato. Inizia a dipingere in maggioranza “nature silenti” e il colore diviene più deciso ed incisivo. Alcuni critici hanno definito le sue opere “ morandiane“, sebbene l’assemblamento degli oggetti ed i colori profusi siano tutt’altra cosa; infatti Morandi tende a raggruppare le sue bottiglie, tazze, barattoli e quant’altro in un tutt’uno, in un corpo unico e cromaticamente quasi monocromo, mentre gli oggetti del Nostro possiedono ciascuno una propria anima e personalità che li rende vivi nel “vuoto” creatosi tra loro come attori in un teatro, avvolti in una atmosfera vibrante. Detti soggetti possono definirsi, se vogliamo, “Metafisici”. Ciò che colpisce nei suoi paesaggi, oltre alla luce che sembra immobile, è la profondità degli spazi, quinta dopo quinta, in un susseguirsi di toni decisi. Nel rappresentare l i personaggi, costoro sembrano quasi sempre avere un’aria sognante e spesso nelle loro mani appare un telefonino che definisce l’epoca attuale. Persone che parlano, che ascoltano e a volte sembrano in attesa,  con accanto una “natura silente“, oggetti esoterici o simboli orientali che  rimandano a credenze religiose.
Ultimamente la sua pittura tende a cambiare, in special modo nelle “nature morte” che iniziano ad avere connotazioni astratte. Gli oggetti si deformano, si sfaldano, assumono forme irreali così come i volti sfaccettati dei personaggi che  spesso sembrano inviare un messaggio : apparire di volta in volta diversi  come a voler nascondere la propria vera identità.

Ancora una volta, all’età di 86 anni cambia il suo stile. Gli oggetti ed i personaggi vengono incorporati in un intreccio che li limita nello spazio e nello stesso tempo li fa risaltare e fuoriuscire per i loro colori accesi e vivaci. Possiamo definire quest’ultimo come quarto periodo dell’artista